/ Privacy Sandbox: pubblicità online e privacy

Pubblicato il 9 Novembre 2023 in Impresa

Introdotta da Chrome nel 2019, Privacy Sandbox per il web eliminerà i cookie di terze parti sul browser Chrome entro la fine del 2024 e limiterà il tracciamento nascosto. Tramite la creazione di nuovi standard per la rete, offrirà ai publisher alternative più sicure alla tecnologia esistente, in modo che possano continuare a creare business online migliorando al tempo stesso la privacy per le persone.

Un esempio del nuovo approccio è l’API Topics, un nuovo modo di mostrare annunci pertinenti su un sito grazie al quale il browser dedurrà alcune categorie riconoscibili e basate sugli interessi, in base alla cronologia di navigazione recente delle persone, per aiutare i siti a pubblicare annunci pertinenti. Con Topics, i siti specifici che sono stati visitati non verranno più condivisi, come sarebbe potuto succedere con i cookie di terze parti.

Privacy Sandbox su Android è invece stata introdotta nel 2022 con il fine di rafforzare la privacy e offrire strumenti agli sviluppatori di app che hanno bisogno di supportare e far crescere il proprio business. L’iniziativa su Android introdurrà nuove soluzioni che funzioneranno senza identificatori tra app, incluso l’ID pubblicità, e limiteranno la condivisione di dati con terze parti.

Google sta quindi lavorando con la sua community per abilitare nuove funzionalità per Chrome e Android che permettano ai siti web e alle app di mostrare alle persone annunci utili in base alle interazioni che hanno avuto con diversi siti e app, senza rivelare l’identità dell’utente a nessuna delle parti coinvolte.

Ecco come:

  • Identità nascosta: la maggior parte degli annunci online oggi si basa sullo scambio di tracciamenti tra le parti coinvolte nel mostrare un annuncio pubblicitario, per permettere di seguire il percorso di navigazione dell’utente in modo semplice in diverse app o siti web. Al contrario, la piattaforma Privacy Sandbox non fornisce un identificatore utente cross-site e cross-app. Come misure di sicurezza aggiuntive contro la re-identificazione degli utenti, le API di Privacy Sandbox aggregano, limitano e offuscano i dati forniti agli inserzionisti
  • Raccolta dei dati ridotta al minimo: senza un identificatore dell’utente per tracciare l’attività individuale su più siti e app, le possibilità di creare profili delle persone basati su più contesti sono limitate per le terze parti, come per esempio fornitori di tecnologia pubblicitaria e broker di dati, a differenza di quanto avviene oggi con i cookie di terze parti. Inoltre, Privacy Sandbox limita la quantità di informazioni cross-site che si possono acquisire su un utente in un dato momento, per ridurre la possibilità di una  raccolta di dati su larga scala che è possibile oggi.

Fonte: lineadp.it