/ Smart&Start Italia: finanziamenti per I.A., economia digitale, blockchain e IoT

Pubblicato il 14 Giugno 2023 in Bandi, Finanziamenti

L’incentivo per sostenere la nascita e la crescita delle startup innovative, Smart&Start Italia, è stato rifinanziato con 108 milioni di euro. Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha firmato due decreti: il primo mette a disposizione 8 milioni di euro del fondo per la crescita sostenibile, il secondo, invece, mette a disposizione delle startup innovative 100 milioni di euro nel programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”. Quali spese possono finanziare le imprese con questo bando?

Il bando Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le regioni italiane. L’obiettivo è stimolare una nuova cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e incoraggiare il rientro dei “cervelli” dall’estero.

L’incentivo è a sportello, non ci sono graduatorie né scadenze e le domande sono esaminate entro 60 giorni, in base all’ordine di arrivo.

La procedura per richiedere le agevolazioni è completamente informatizzata. Sarà Invitalia a valutare i business plan, concedere i finanziamenti e monitorare la realizzazione dei progetti.

Destinatari dei fondi messi a disposizione con il primo decreto sono le startup innovative con sede nelle regioni: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo.

Il secondo decreto è invece destinato alle iniziative imprenditoriali innovative delle regioni:Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

I progetti agevolati sono quelli che rientrano nella produzione di beni e servizi nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things.

Qualora confermate le regole precedenti, i progetti dovranno essere di un importo compreso tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro.

A chi si rivolge

Il bando Smart&Start Italia finanzia le startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese.

Il finanziamento, con il nuovo contributo di 108 milioni di euro, potrà essere richiesto da:

startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi;

team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello “startup Visa”;

imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano.

I requisiti che qualificano un’impresa come “startup innovativa” sono indicati nell’art.25 D.L. n. 179/2012.

Quali sono i programmi ammissibili

Il programma, rifinanziato con 108 milioni di euro, Smart&Start Italia permette di coprire i piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.

Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:

– avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo;

– essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;

– essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.

Cosa finanzia

L’agevolazione potrà riguardare le seguenti categorie di spese:

– immobilizzazioni materiali, impianti, macchinari e attrezzature tecnologici, o tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, a patto che siano coerenti e funzionali all’attività d’impresa;

– immobilizzazioni immateriali per l’attività, ad esempio brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;

– servizi per la realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa, quali progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e acceleratori d’impresa o relativi al marketing e al web-marketing, costi legati alle collaborazioni con organismi di ricerca per la realizzazione del piano d’impresa;

– personale dipendente e collaboratori che rispettino i requisiti indicati all’art. 25, c. 2, lett. h), num. 2), D.L. n.179/2012, e impiegati funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa.

Cosa prevede Smart&Start oltre al finanziamento

Attraverso Smart&Start Italia si prevede, in aggiunta al finanziamento, un tutoraggio tecnico-gestionale per le startup innovativecostituite da meno di 12 mesi.

Il servizio ha come obiettivo il rafforzamento delle competenze degli startupper nella fase di avvio del progetto (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.), con un programma strutturato sulle specifiche esigenze di ogni singola startup innovativa.

Il programma è composto da un mix di servizi erogati sotto forma di webinar specialistici su ambiti di interesse delle imprese e un servizio di mentorshipche prevede l’affiancamento di un esperto all’impresa beneficiaria per la gestione degli ambiti manageriali.

Pertanto, ad ogni startup innovativa beneficiaria viene abbinato un tutor di Invitalia con il compito di garantire l’effettuazione del servizio di tutoraggio e il monitoraggio dell’efficacia complessiva del servizio a favore dell’impresa.

Come convertire una quota del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto

Le startup innovativebeneficiarie delle agevolazioni a valere sulla misura Smart&Start Italia che siano destinatarie di investimenti nel proprio capitale di rischio attuati da investitori terzi ovvero da soci persone fisiche, possono richiedere la conversione del finanziamento agevolato già ottenuto in contributo a fondo perduto, fino a un importo pari al 50% delle somme apportate dagli investitori terzi ovvero dai soci persone fisiche e, comunque, nella misura massima del 50% del totale delle agevolazioni concesse.

La circolare 4 luglio 2022 ha infatti previsto la possibilità di presentare le richieste di conversione di una quota del finanziamento agevolato in contributo a fondo perduto a partire dal 14 luglio 2022.

In via di prima applicazione, le richieste possono essere presentate anche dalle imprese che, alla medesima data, siano state già ammesse alle agevolazioni previste per la realizzazione dei piani di impresa e che non abbiano terminato tali piani da oltre 24 mesi.

Quali sono le caratteristiche del finanziamento agevolato

Il finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup innovativa sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.

Il finanziamento ha durata massima di 10 anni.

Per le startup innovative con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il finanziamento è restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento agevolato concesso per le spese del piano di impresa.

Come presentare le domande

Con il comunicato stampa il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso noto il rifinanziamento per 108 milioni di euro di Smart&Start Italia, il bando che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative.

Le domande possono essere presentate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet www.invitalia.it, secondo le modalità e gli schemi indicati.

L’accesso alle agevolazioni è subordinato alla stipula di un contratto di finanziamento tra il Soggetto gestore e l’impresa beneficiaria.

L’erogazione delle agevolazioni per stato di avanzamento può avvenire sulla base di fatture quietanzate e non quietanzate. In caso di fatture non quietanzate (nei limiti, comunque, del 30% delle spese ammesse alle agevolazioni) il pagamento delle stesse dovrà essere dimostrato al successivo stato avanzamento lavori, fatta salva la facoltà del soggetto gestore di richiedere la documentazione attestante l’avvenuto pagamento dei titoli di spesa decorsi sei mesi dalla richiesta di erogazione dello stato avanzamento lavori ed in assenza di ulteriori richieste di erogazione.

L’erogazionedelle agevolazionipuò avvenire anche attraverso l’utilizzo di un contratto di conto corrente vincolato, secondo le modalità previste dalla Convenzione stipulata in data 28 aprile 2015 tra Ministero, Soggetto gestore e Associazione bancaria italiana (ABI).

L’erogazione del finanziamento connesso alle esigenze di capitale circolante è effettuata proporzionalmente agli stati avanzamento lavori rendicontati, mentre, la rendicontazione dei costi di personale avviene con la modalità dei costi standard.