/ App per visualizzare l'offerta di ristoranti italiani affiliati: non è servizio elettronico

Pubblicato il 7 Febbraio 2020 in Fisco

Non costituisce “servizio elettronico” l’applicazione che consente di visualizzare l’offerta di ristoranti italiani affiliati ed effettuare ordini di cibo e bevande, poi consegnati direttamente al domicilio degli acquirenti, come consumatori residenti in Italia. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con il principio di diritto n. 3 del 6 febbraio 2020, con cui ha specificato che il suo utilizzo con relativi costi addebitati ai consumatori, non può beneficiare dell’esonero dagli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il principio di diritto n. 3 del 6 febbraio 2020 con cui ha fornito chiarimenti sui servizi elettronici.

Secondo il regolamento di esecuzione (UE) n. 282/2011 del Consiglio del 15 marzo 2011, recante disposizioni di applicazione della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune di Iva, non costituisce “servizio elettronico” l’applicazione che consente di visualizzare l’offerta di ristoranti italiani affiliati ed effettuare ordini di cibo e bevande, poi consegnati direttamente al domicilio degli acquirenti, come consumatori residenti in Italia.

Il suo utilizzo con relativi costi addebitati ai consumatori, non può beneficiare dell’esonero dagli obblighi di fatturazione e di certificazione dei corrispettivi, ma ricade nelle regole generali, dovendo essere documentato tramite fattura se richiesta dall’utente o tramite memorizzazione elettronica ed invio telematico dei corrispettivi giornalieri.

Queste stesse norme valgono per il servizio di consegna degli ordini, per il quale va escluso il carattere accessorio rispetto alla cessione dei beni se non effettuato dal cedente ovvero per suo conto e a sue spese.